Impianto Fotovoltaico Impianto Fotovoltaico Impianto Fotovoltaico Impianto Fotovoltaico

Conviene fare un impianto fotovoltaico?

La risposta è decisamente SI!

Basti pensare che oggi il prezzo di mercato di un impianto domestico di 3 kw , diminuito notevolmente rispetto a qualche anno fa, si aggira intorno agli 8.000 euro chiavi in mano con un rendimento economico medio dell’ 8% annuo. Se poi consideriamo che un impianto può durare tranquillamente più di 30 anni, e che il costo dell’energia è in continuo aumento, è decisamente conveniente optare per il regime di scambio sul posto anche senza gli incentivi del GSE e con la sola detrazione fiscale.

Se alla semplice installazione di un impianto fotovoltaico volessimo poi abbinare la sostituzione delle classiche lampadine con le luci a led oppure riscaldare casa con un impianto di climatizzazione a pompa di calore al posto dei classici termosifoni, ecco che la scelta per un effettivo risparmio economico è davvero azzeccata.

…e se tra qualche anno decidessi di acquistare un’automobile o una moto elettrica? La risposta è semplice: basta fare un impianto un po’ più grande e risparmi anche i soldi della benzina.

Cosa vuol dire “scambio sul posto”?

L’energia elettrica prodotta dal nostro impianto fotovoltaico viene immessa totalmente nella rete e prelevata al momento del bisogno. La differenza tra energia prodotta ed energia consumata (prelevata dalla rete elettrica) viene misurata da un contatore bidirezionale. Se l’energia prodotta a fine anno risulta maggiore di quella consumata, il GSE pagherà al produttore il prezzo della differenza.

Pertanto, non solo non si paga l’energia consumata, ma si percepiscono anche dei soldi per l’eventuale surplus di produzione.

Impianto Fotovoltaico

 

 

 

 

L'Effetto Fotovoltaico

L’effetto fotovoltaico è basato sulle proprietà di alcuni materiali semiconduttori che, se opportunamente trattati, sono in grado di produrre elettricità quando vengono colpiti dalla radiazione solare.

I pannelli fotovoltaici commerciali sono composti da numerose celle di silicio montate in un telaio e protette dalle intemperie da uno strato di vetro temperato. Vengono montati affiancati fino a raggiungere la quantità desiderata di energia elettrica prodotta.

I pannelli devono essere inclinati e orientati verso sud, in modo da catturare la maggior radiazione solare possibile durante tutto l’arco della giornata. L’inclinazione dipende dalla latitudine (aumenta all’aumentare della distanza dall’equatore) e per il territorio italiano è di circa 30°.

I pannelli fotovoltaici possono essere montati con le seguenti modalità:

  • su tetti inclinati, fissandoli sopra le tegole oppure integrandoli nel tetto stesso;
  • su tetti piani mediante appositi supporti inclinati;
  • a terra, con appositi supporti inclinati;
  • in speciali strutture ad inseguimento solare, che fanno ruotare il pannello seguendo il percorso del sole durante la giornata.

Per un kWp (kiloWatt di picco) di energia fotovoltaica sono necessari circa 8 m2 di pannelli. Questo significa che un impianto domestico da 3 kWp richiede una superficie di circa 24 m2. Chi invece dispone di ampie superfici utilizzabili può ipotizzare di installare una capacità produttiva superiore al fabbisogno, per rivendere l’energia al gestore della rete: con 1.000 m2 d tetto a disposizione, ad esempio, si possono installare circa 120 kWp di pannelli fotovoltaici, che produrranno da 120.000 a 168.000 kWh/anno di energia elettrica, in funzione dell’irraggiamento solare della zona.

L’energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici e di tipo continuo ed è a bassa tensione. Non è quindi compatibile con l’energia elettrica a corrente alternata a 220 V delle nostre abitazioni. Per questo motivo, i pannelli fotovoltaici vengono collegati alla rete domestica mediante uno speciale dispositivo che trasforma opportunamente l’energia elettrica prodotta, chiamato inverter.

Per rendere possibile lo scambio dell’energia elettrica con la rete di distribuzione e per calcolare l’energia elettrica prodotta o richiesta al gestore, è necessario installare due contatori: uno misura l’energia elettrica prodotta e immessa nella rete, l’altro l’energia prelevata dalla rete. Dalla differenza tra questi due valori è possibile calcolare se, nel periodo considerato, è stata complessivamente prelevata energia dalla rete oppure è stata immessa energia, rendendo possibile la regolazione dei rapporti economici con l’ente erogatore.

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